LA CAPPELLA DIMENTICATA DI SAN LONARDO (LEONARDO)

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Quando ero un adolescente amavo ascoltare i racconti di mia nonna. Una volta mentre la aiutavo a stendere i teli per la raccolta delle olive presso una nostra proprietà, le chiesi del perché quella zona si chiamasse San Leonardo. Lei mi disse che di lì una volta le persone salivano sull’ attuale Santuario della Madonna Dell’Eterno, e lungo quella stradina, vi era una cappella molto antica dedicata appunto al suddetto Santo. Da allora ho cercato assiduamente questa cappella e consultando alcuni libri scritti da compaesani ho trovato alcune importanti notizie, grazie alle quali, con un po’ di sopralluoghi con l’amico Orlando Melillo, abbiamo ritrovato la Cappella.
 
Essa si trova al di sotto del tempone del santuario, come scritto nel libro “Chiese di Montecorvino e Gauro” a cura di Alfredo D’arminio, Vito Cardine e Lazzaro Scarpiello.
Di seguito riporto quanto scritto nel sopra citato volume:
La cappella fu fondata il 23 Ottobre 1532 da Donato D’Alessio, con Bolla di Mons. Girolamo Olivieri. (1) La sua erezione può essere legata ad un voto fatto dal fondatore per lo “scampato pericolo” dalla peste degli anni precedenti. Il luogo scelto per la costruzione si trovava in una zona periferica rispetto all’abitato, lungo un sentiero frequentato dai proprietari terrieri e dai fedeli che si recavano alla Madonna dell’Eterno. (2) Dotato di beni posti nelle vicinanze l’ edificio fu ben presto abbandonato dai rettori, i quali preferirono celebrare le messe nella chiesa di S. Eustachio.
 
Note:
1: Visita Pastorale di Mons. Lorenzi del 1745: “Il detto beneficio si S. Leonardo è una chiesa dirura da sotto la Chiesa di Sant Maria dell’ Eterno, ed è Jus Patronato di casa D’ Alessio, quale fu fondata dal fu Donato D’Alessio di Montecorvino nell’ anno 1532 come Bolla di Fondazione fatta da Mons. Girolamo Olivieri, Vescovo di Acerno, in data 23 Ottobre 1532”
A.D.S. Fondo Acerno-1744-1939, coll. N 29
 
2: ”1728: Item possiede il Capitolo un oliveto nel luogo detto San Lonardo e proprio sotto il tempone ove è la chiesa diruta, sotto detto titolo due porzioni di olive, una contigua all’altra, confinante da settentrione e ponente colli beni di Michele Piccolo e lo Vallone chiamato volgarmente li Scautri, da levante l’oliveto delli signori Antonio e Tommaso Denza del fu Boezio.
 
Di seguito le foto della Cappella com’è ora, sperando in una sua manutenzione e magari qualche lavoro di recupero.
 
Donato Citro