S. Margherita
Sul versante est del vallone Cantrafo, all’interno di un costone roccioso, in una zona ricca di oliveti, vi è una grotta chiamata S. Margherita. Alla fine del ‘500 la cappella rupestre apparteneva alla Mensa Vescovile di Acerno. Nel 1598 Mons. Agellio ne assegna la cura all’arciprete di Gauro d. Pietro Cossa (Coscia). Negli ultimi decenni del XVII secolo risulta beneficiato il chierico Carmine Cuoco, morto il 10 giugno 1690.
Nel 1702 Pietro Denza, probabilmente, appoggiato dal Capitolo di Gauro, chiese l’assegnazione del beneficio di S. Margherita. Ottenuta la concessione dal Vicario, incaricò lo zio materno, Rev. Giovanni Antonio Basso, di soddisfare le messe, pagando un carlino per ogni celebrazione. In occasione della Santa Visita del 1704 Pietro Denza presentò al nuovo Vescovo il “memoriale di concessione†del beneficio. Mons. Ventriglia, letta la dichiarazione, riconfermò l’incarico, stabilendo che un sacerdote nominato dal beneficiato officiasse le messe, fino a quando il Denza non fosse stato in grado di celebrarle personalmente.
Estratto da Alfredo D’Arminio – Vito Cardine – Lazzaro Scarpiello, Chiese di Montecorvino e Gauro. Istituzioni religiose e vita sociale nella Diocesi di Acerno, Montecorvino Rovella febbraio 2018.