Probabilmente costruito nel ‘600 e sicuramente ampliato nel ‘700 da Carlo, è stata sempre la residenza degli eredi legittimi. Il suo aspetto, oggi, è cambiato per diversi motivi (si pensi alla ristrutturazione successiva al sisma del 1980), ma non così radicalmente da non poterne apprezzare i suoi principali tratti architettonici.
Il palazzo rispetta la tipica struttura a “corte”, presenta le sue caratteristiche settecentesche nelle strutture esterne, in particolare nella facciata e nella corte con pozzo. Internamente, al piano nobile, si possono ammirare ampi saloni con soffitto a volta, loggia e balconate, al piano inferiore un tipico forno per il pane con vecchie travi a vista. Nelle cantine, poi, la presenza di alcune vecchie macine in pietra fa verosimilmente pensare all’esistenza in passato di un frantoio per olio.
Per consultare il documento della presa di possesso di Gauro nel 1753 vedi il sito montecorvinostoria.it alla voce borghi: Gauro