Siamo in località Chiararso nel Comune di Montecorvino Rovella nel Salernitano.
Dopo una breve passeggiata ci siamo allontanati dalla strada carrozzabile e siamo scesi fino al letto del fiume Cornea. Il fiume scende con una notevole pendenza e questa semplice osservazione mi ha indotto a delle conclusioni che in seguito andrò a descrivere.
Quello che si pone ai miei occhi è sicuramente un luogo interessante di difficilissima interpretazione perché l’unica cosa che esce fuori dalle piante che oramai lo hanno sepolto è la parte superiore di un muro che spunta e sovrasta il contesto.
 
Siamo alla fine del xv sec. i territori collinari non consentono lo sviluppo di culture intensive. Negli ultimi decenni del xv sec. l’arte della lana costituì il mezzo più adatto per raggiungere un certo benessere economico, grazie soprattutto alle acque dei fiumi che scendendo dalle montagne alimentavano le gualchiere, i mulini, le tintorie e gli altri opifici.
Il fiume Cornea si prestava sicuramente a tale funzione e come risulta ancora oggi tante erano i mulini lungo il suo corso.
 
Il primo invaso è stato creato in poco tempo sul lato del fiume destro senza toccare il letto del fiume questo lo si deduce dal muro dell’invaso, non hanno puntato tanto sul manufatto ma hanno compensato con lo spessore del muro.
 
Alcuni anni dopo si è costruito il muro superiore andando ad usare una tecnica più consona ad una diga (scaloni a decrescere) che ad un invaso, ovviamente l’ampliamento significava anche il controllo del flusso magari con un sistema di caditoie. Non vi è nessuna traccia, ma data la vicinanza del muro in questione all’edificio oramai scomparso si può dedurre che il muro facesse anche da canale portando l’acqua verso il mulino.
 
“ Queste deduzioni sono scaturite da un’attenta lettura dello stato dei luoghi ma non supportate da analisi archeologiche e geologiche, pertanto ciò che si è scritto non è assolutamente vincolante anzi vuole essere da sprone ad analisi più dettagliate e specifiche magari coadiuvate da tecnici ed esperti del settore. ”
 
Gregorio Soldivieri