PORTALE DI SAN LAZZARO
La chiesa di S. Lazzaro presenta un portale in pietra di stile tardo gotico, con interessanti elementi scolpiti a rilievo, soprattutto foglie di vite e di tralci d’uva, probabile allusione al mistero della transustanziazione. (Conversione della sostanza dell’ostia e del vino in quella del corpo e sangue di Cristo)
Di egregia fattura artigianale, l’opera lascerebbe supporre, per taluni connotati che evidenzia, una sua collocazione cronologica ascrivibile alla seconda metà del XV secolo e ipotizzare una sua diversa, originaria collocazione.
Il portale leggermente sproporzionato rispetto alla facciata su cui è collocato, in effetti, sembra esservi stato posto in epoca successiva. Potrebbe provenire, in ipotesi più credibile, da un convento di francescani dell’area degli Alburni, ovvero da un’area del nord della Lucania, e per le affinità stilistiche che mostra con coevi modelli già rilevati in quelle zone, e per la presenza, ancora visibile, della figura scolpita di un frate francescano, che ancora si intravede, al di sopra del pilastro sinistro, lì dove incomincia l’innesto dell’arco.
Il portale, per le sue caratteristiche stilistiche, rimanderebbe, dunque, ad un’opera tardo gotica, sistemata sulla facciata della chiesa in epoca successiva, probabilmente quando essa cominciò ad assumere una più pregnante importanza per la circostante comunità. Ciò avvenne intorno alla seconda metà del Cinquecento, quando la chiesa di S. Lazzaro cominciò a godere anche di piccoli lasciti testamentari. Probabilmente in quello stesso periodo, la chiesa fu sottoposta ai primi interventi di ampliamento e restauro e, ipoteticamente, in quello stesso lasso di tempo, si decise anche di fornirla di un dignitoso portale d’ingresso: un arco di stile tardo gotico, proveniente da conventi abbandonati, ovvero sottoposti a più moderne ristrutturazioni.
Da schede di Carmine Tavarone.